Angelo Febbario - Marzo 2014

  MADRE MARIA SCOLASTICA RIVATA DICHIARATA VENERABILE.


Fa un passo avanti e diventa "venerabile" madre Maria Scolastica della Divina Provvidenza (Orsola Maria Rivata), prima superiora generale delle Pie Discepole del Divin Maestro, uno dei numerosi istituti sorti dal cuore del beato Giacomo Alberione, presente in tre parrocchie della diocesi torinese:Santa Giulia e Madonna del Rosario a Torino, e Santi Pietro e Paolo a Sanfre’ .

Il 9 dicembre papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle cause dei Santi a promulgare numerosi decreti. Uno riguarda le virtù eroiche di Orsola Maria Rivata, nata a Guarene, provincia di Cuneo e diocesi di Alba, il 12 luglio 1897 e morta a Sanfre’, provincia di Cuneo e diocesi di Torino, il 24 marzo 1987.Prima di quattro figli, rimane orfana della madre e deve lottare perché la famiglia riconosca la sua vocazione alla vita religiosa e oppone un deciso rifiuto. In una piccola libreria di Alba nel 1921 avviene l’incontro che le cambia radicalmente la vita. Si imbatte in don Giacomo Alberione e nel 1922 Orsola entra tra le Figlie di San Paolo. Ma per lei il fondatore ha un altro progetto: sogna di istituire una comunità che si dedichi alla lode perenne, all’adorazione, alla riparazione dei peccati causati dalla cattiva stampa. E sceglie proprio Orsola. Il 10 febbraio 1924 le prime otto donne iniziano la vita in comune e don Giacomo sceglie per lei il nome di Maria Scolastica della Divina Provvidenza e la nomina prima responsabile del nuovo Istituto, le Pie Discepole del Divin Maestro.

Madre Maria Scolastica si batte per l’autonomia dell’Istituto, ma la Congregazione vaticana dei religiosi nel 1946 approva solo le Figlie di San Paolo e di fatto sopprime le Pie Discepole.

Nell’autunno 1948 lascia l’Italia e assume la guida del noviziato in Argentina, dove rimane fino al 1963.

Muore nella casa di Sanfre’ a 90 anni dopo lunga e paralizzante malattia. Fu una fedele interprete del fondatore, il quale voleva che la famiglia religiosa fosse "tutta di Gesù Divin Maestro, dedita all’adorazione eucaristica, all’apostolato sacerdotale e liturgico, e divenisse fonte di grazia, cui avrebbero attinto le famiglie religiose dedite alla vita apostolica".

Il programma della sua vita e della sua spiritualità era "Signore, tu solo e basta", e lo ha realizzato appieno.

Sintesi tratta dall'articolo di Pier Giuseppe ACCORNERO, su VOCE DEL POPOLO, 12 GENNAIO 2014.

AVIS DONAZIONI DI SANGUE Il giorno 16 febbraio presso la sede di p.zza De Zardo 1 dalle ore 8,00 alle ore 11,00


MOSTRA FOTOGRAFICA al SANTUARIO della MADONNA del POPOLO
Rendiamo nota la volontà di effettuare una mostra fotografica presso il nostro Santuario nel periodo da venerdì 25 aprile a domenica 5 maggio orari di apertura giorni festivi e prefestivi 15.00 – 18.30.

Il tema della mostra è "CHIESE e PARTICOLARI di interni o esterni"; iscrizioni entro fine marzo, per il regolamento ed iscrizioni rivolgersi a :
Milano Oscar 0172 58239 / 338 168 11 28


A Sanfrè nell’ anno 2013 ci sono stati:
n. 18 battesimi - n. 32 sepolture - N. 3 matrimoni

Curiosando tra Arte e Religione

MIRACOLO ALLA MOTTA

Quando il "fatto" sia accaduto non ci è dato di saperlo esattamente ma che sia successo è praticamente certo.

Mi riferisco all'evento "miracoloso" rappresentato nel quadro posto sopra la porta di ingresso della chiesa dedicata a Maria Maddalena alla Motta degli Isnardi.

 

Come si può vedere dal dipinto , un fulmine, colpendo il tetto della chiesa, aveva fatto cadere sui poveri fedeli , che presumibilmente stavano uscendo dalla stessa, tegole e calcinacci lasciando a terra parecchie persone ferite , tra cui un sacerdote.

In alto a sinistra è dipinta la Madonna del Rosario a testimoniare l'intervento "protettivo" della Vergine e quindi lo stesso quadro è stato realizzato come "ringraziamento" della sua intercessione e a testimonianza dell'accaduto. E' probabile che ci siano stati feriti ma nessun morto altrimenti non sarebbe stato considerato un intervento miracoloso !!

E' possibile stabilire quando si è verificato l'incidente ? Non di certo da documenti che non esistono nè tantomeno da testimonianze dirette per ovvii motivi e allora mi baserò su alcune considerazioni per poterlo stabilire almeno approssimativamente.

Nel dipinto la chiesa è riprodotta senza il porticato antistante che invece è ora presente e che reca la data del 1751, quindi è stato realizzato negli anni precedenti proprio per evitare il ripetersi di un altro evento simile oltre che per riparare dalla pioggia i fedeli all'uscita delle celebrazioni religiose.

Osserviamo ora il dipinto e vediamo , oltre ad una rappresentazione della Motta di quel tempo, l'abito talare che i sacerdoti presenti nel quadro portavano. Esso è tipico della fine del '600 primi anni del '700 come è possibile verificare da alcuni ritratti di quell'epoca come quello di Jean Baptiste de La Salle sacerdote francese , poi santificato, nato nel 1651 e morto nel 1719.

Concludendo possiamo quindi collocare l'accaduto e la realizzazione del quadro tra i primi anni del 1700 e il 1750 quando Sanfrè era ancora sotto gli Isnardi mentre invece la frazione della Motta era già forse sotto i De Souza come indicherebbe lo stemma posto sul frontale della chiesa proprio sopra la data succitata del 1751, a meno che tale simbolo araldico non sia stato affrescato successivamente, dopo il 1770 quando , estintosi il casato degli Isnardi , la contea passò appunto ai De Souza e ai De Silva Tarouka.

BEPPE CANAVERO

 

	mese di febbraio 2014
DATA	ORA	LUOGO	FUNZIONE
Domenica 2			Giornata per la vita
Venerdì 7 (1' venerdì del mese)	16,00	Parrocchia	Adorazione e Benedizione Eucaristica
Martedì 11 (22' giornata mondiale dell'ammalato)	16,00	Parrocchia	Preghiera per i malati
	mese di marzo 2014
Mercoledì 5 (mercoledì delle ceneri)	16,30	Parrocchia	Celebrazione delle ceneri per i bambini
	18,00	Parrocchia	S.Messa delle ceneri
Venerdì 7-14-21-28	16,30	Parrocchia	Preghiera della via Crucis
Domenica 9	11,30	Parrocchia	S.Messa straordinaria per i bambini e ragazzi
Mercoledì 12-19-26	20,30	Parrocchia	Lexio Divina e Cena del Digiuno